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Cos’è il filo interdentale?

Si tratta di un semplice, quanto ingegnoso ritrovato della tecnologia. Un utilissimo strumento utilizzabile in casa per la cura dei denti, che aiuta a mantenere sana la bocca al riparo da infezioni e carie. Il filo interdentale serve a rimuovere in profondità il cibo residuo che si insinua tra la gengiva ed il dente o tra due denti. Spesso l'alitosi deriva proprio dalla mancanza di utilizzo del filo.

Come si usa il filo interdentale?

Si tratta di un semplice, quanto ingegnoso ritrovato della tecnologia. Un utilissimo strumento utilizzabile in casa per la cura dei denti, che aiuta a mantenere sana la bocca al riparo da infezioni e carie. Il filo interdentale serve a rimuovere in profondità il cibo residuo che si insinua tra la gengiva ed il dente o tra due denti. Spesso l'alitosi deriva proprio dalla mancanza di utilizzo del filo. Gli utilizzatori che ne fanno uso spesso notano ad ogni impiego la rimozione di grandi quantità di cibo che vengono estratte dal passaggio del filo tra i denti. Tali residui organici, andando in decomposizione all'interno della bocca, possono facilitare il proliferare della placca batterica e letteralmente marcire provocando infezioni o alito pesante.

A differenza di quanto può venire da pensare, il filo non va utilizzato strofinando e "segando" la gengiva, ma va inserito tra i due denti con una leggera pressione che non deve essere troppo elevata per evitare, una volta superato lo scatto necessario ad entrare tra i due denti, di danneggiare la gengiva. Una volta inserito il filo, non si dovrà operare una pressione sulla gengiva ma si dovrà cercare di portare in fuori il materiale incastrato tra i denti. Il filo deve essere impiegato insieme al colluttorio e allo spazzolino da denti. Da solo non è sufficiente per assicurare una corretta igiene ma allo stesso tempo è fondamentale per la pulizia completa del cavo orale.

Ogni quanto va impiegato il filo interdentale?

Mentre lo spazzolino andrebbe passato dopo ogni pasto (almeno tre volte al giorno), il filo può essere passato una volta al giorno. In merito al quando, ci sono due differenti scuole di pensiero:

  1. Chi ritiene sia meglio passare il filo prima di lavare i denti, per liberare gli spazi e far penetrare meglio il dentifricio con i suoi principi attivi.
  2. Chi pensa che una volta rimossa la placca dallo spazzolino, sarà più semplice passare il filo. Questa convinzione è meno frequente, poiché di norma il filo interdentale ha un'azione dirompente e molto più forte dello spazzolino (soprattutto di quelli con le setole medie o morbide).

Di sicuro l'importante non è il quando (se la sera o la mattina o se prima o dopo l'uso della pasta dentifricia), ma ricordarsi di passarlo almeno una volta al giorno, e nel modo corretto.

 

Come impiegare il filo

E' importante sottolinearlo: è consigliato passare quotidianamente il filo interdentale in tutti gli spazi interprossimali (lo spazio di separazione tra i denti) per ridurre il cattivo alito e il rischio di infezioni al cavo orale e di carie dentale. Di seguito i passi fondamentali per l'utilizzo corretto del filo:

  1. recidere il filo dal dispenser producendo uno spezzone di circa 40 centimetri.<
  2. arrotolare il filo intorno agli indici producendo due giri bloccanti su cui poi apporre il pollice per tenere fermo il filo.
  3. premere in modo lieve il filo inserendolo tra due denti stando attenti a non applicare troppa forza; una volta superato il primo ostacolo (la parte in cui i denti sono a contatto diretto) si rischia, applicando troppa forza, di danneggiare la gengiva.
  4. avvolgere il filo su ciascuno dei due denti interessati formando una curva a forma di lettera C.
  5. strofinare leggermente premendo in fondo in modo lieve per pulire la cavità rimuovendo placca e residui alimentari.
  6. pulire l'altro dente con la stessa dinamica.
  7. rimuovere il filo interdentale portandolo verso l'alto.
  8. ripetere per tutti i denti.
  9. sciacquare a fondo con colluttorio al fluoro facendo passare il liquido tra gli spazi interdentali per rimuovere ulteriori residui sfuggiti al filo.

Consigli utili per un migliore impiego del filo.

  1. nel passaggio da uno spazio interdentale all'altro utilizzare sempre una porzione di filo pulita per evitare di diffondere eventuali focolai batterici per tutta la bocca.
  2. prestare massima attenzione ai denti posteriori (denti del giudizio e molari), poiché essendo difficile raggiungerli, spesso è difficile dosare la forza con cui si introduce il filo tra i denti, con alta probabilità di danneggiare le gengive.
  3. qualora il filo si spezzasse di continuo nel passaggio tra due denti, dovrete prestare attenzione a comprenderne il motivo. Si tratta infatti di un campanello di allarme importante; il filo che si spezza è indice infatti di accumulo di tartaro solido (che taglia il filo come una roccia affilata taglia una corda), di un principio di carie (che erode il dente producendo una zona frammentata affilata) o di un'otturazione eseguita male.
  4. si consiglia di non utilizzare il filo interdentale prima del compimento del 10° anno di età, sia per una questione di responsabilità dell'utilizzatore (un bambino troppo piccolo potrebbe tagliarsi le gengive e farsi male), sia per il fatto che non ha senso utilizzare il filo interdentale con i denti da latte non permanenti.
  5. si sconsiglia l'impiego del filo interdentale nelle zone prossime a quelle di un intervento (estrazione, devitalizzazione ecc...) per non rischiare di impattare sulle gengive di una zona già traumatizzata.

Errori nell'impiego che possono causare danni

La salute della bocca passa attraverso l'impiego del filo, che dovrà essere utilizzato correttamente senza rischiare di danneggiare le gengive. Allo stesso tempo, un utilizzo frettoloso o parziale rischia di non liberare la bocca completamente dai residui del cibo. Molte persone non hanno mai utilizzato il filo nella propria vita, e si limitano alla sola pulizia dentale professionale (che si esegue dal dentista). Purtroppo su questo aspetto l'istruzione scolastica e governativa in Italia non ha ancora affrontato l'importanza dell'impiego del filo interdentale. Tartaro e placca, se non rimossi per tempo, si trasformano in cementazioni resistentissime che possono essere rimosse solo con gli strumenti del dentista. Essendo tartaro e placca composti di germi, il rischio di infezioni dentali o di insorgenza di carie è alto nei soggetti che non curano in modo approfondito la propria igiene orale. Le patologie correlate più frequenti relative alla scarsa igiene orale sono gli ascessi, le pulpiti, i granulomi e le carie. L'alito cattivo, che purtroppo non si percepisce da soli e non ci si rende conto quando si è affetti da tale problematica, è alimentato principalmente dalla flora batterica del cavo orale che prolifera sui rimasugli del cibo.

 

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